Intelligenza Artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide

Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale, direttrice dell'Istituto di Fisica Cosmica dell'INAF di Milano, premiata per meriti eccezionali dall'organizzazione internazionale Women in Aerospace WIA, ai Martedì della Libera Università il 22 ottobre alle 17.30, nell' Aula magna Manodori dell'Unimore, presenterà il suo libro "Conquistati dalla Luna. Storia di un'attrazione senza tempo", edito da Cortina. L'ingresso è libero

Intelligenza Artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide

Con Marco Lippi, Jonathan Mapelli, Stefano Moriggi, Francesco Varanini

Quale impatto ha l’Intelligenza Artificiale sulla nostra vita? In che modo sta cambiando la nostra quotidianità? Insieme alle opportunità, quali rischi dobbiamo tenere in considerazione e cercare di contrastare? Il corso si propone di fornire qualche risposta a queste domande in una prospettiva interdisciplinare mediante il contributo di ricercatori con profili scientifici molto differenti.
Nel primo incontro, di carattere generale, Stefano Moriggi sottolineerà la complessità del nostro rapporto con le “macchine” e la necessità di condividere opportunità e rischi, a partire dai quali iniziare a lavorare ad una nuova idea di cittadinanza e di convivenza che sia a vantaggio dell’umanità. Con Marco Lippi si affronterà la discussione contemporanea sulla costruzione di macchine in grado di analizzare, comprendere e generare il linguaggio naturale umano che rappresenta la massima espressione di intelligenza biologica.
Nell’incontro con Jonathan Mapelli saranno prese in considerazione le interazioni tra intelligenza artificiale e neuroscienze, che includono la simulazione del cervello umano e la possibilità di creare un’intelligenza artificiale autonoma.
Francesco Varanini infine, collegandosi anche al primo incontro, sosterrà l’importanza di comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto, e di modellarle in senso positivo, con uno sforzo collettivo di intelligenza, chiamando in causa la responsabilità personale e sociale.

 

Lunedì 14 febbraio 2022, ore 17.00 – Aula Magna Manodori, Unimore, Viale Allegri 9

Stefano Moriggi
L’intelligenza e l’artificiale. Cosa significa pensare al tempo degli algoritmi

C’è un timore antico che, più o meno esplicitato, accompagna e struttura molti dei discorsi e dei dibattiti attorno all’intelligenza artificiale: che la “creatura” sfugga di mano al “creatore”. Che lo strumento si emancipi dalla funzione per cui era stato concepito, acquisendo un’autonomia tanto più pericolosa quanto più fuori dal controllo della specie umana. La pervasività del digitale e la potenza di calcolo degli algoritmi per non pochi osservatori stanno inesorabilmente concretizzando alcuni degli scenari distopici già anticipati da certa fantascienza. Dall’avanzata delle “super-intelligenze” alle temute derive del post-umano, staremmo assistendo in diretta a una progressiva marginalizzazione di Homo sapiens e del suo orizzonte di senso e di valori. In un’epoca in cui proliferano Cassandre e si invoca da più parti la necessità di un “nuovo umanesimo”, si rende sempre più necessaria la condivisione di una prospettiva epistemologicamente fondata a partire dalla quale interrogare la storia e il futuro di un progetto di ricerca – quello sull’intelligenza artificiale – ponendosi quanto meno due obiettivi. Gettar luce sulla complessità del nostro rapporto con le “macchine” e condividere opportunità e rischi a partire dai quali iniziare a lavorare ad una nuova (idea di) cittadinanza (e di convivenza) plausibile.

Stefano Moriggi ha cominciato a dedicarsi alla logica e alla filosofia della scienza quando ha smesso di giocare a hockey su pista. La sua ricerca si è concentrata sulle teorie e i modelli della razionalità, sui fondamenti della probabilità e sul pragmatismo americano, con particolare attenzione al rapporto tra evoluzione culturale e tecnologia. I suoi interessi lo hanno portato quindi ad approfondire il rapporto tra scienza, società ed educazione nel mondo anglo-sassone del diciottesimo e diciannovesimo secolo, oltre che lo studio delle “macchine” che stanno riformulando gli stili di comunicazione e di apprendimento di Homo sapiens. Ha insegnato “Foundations of probability” presso la European School of Molecular Medicine (SEMM), è consulente scientifico del Piccolo Teatro di Milano. Attualmente è docente di Tecnologie per la Formazione presso l’Università di Milano Bicocca e presso l’Università di Modena e Reggio è titolare dell’insegnamento di Società e Contesti Educativi Digitali. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: (con G. Nicoletti) “Perché la tecnologia ci rende umani. La carne nelle sue riscritture sintetiche e digitali” (Sironi, 2009); “Connessi. Beati coloro che sapranno pensare con le macchine”(Edizioni San Paolo, 2014); (con M. Dallari) “Educare bellezza e verità” (Erickson, 2016); (con P. Ferri) “A scuola con le tecnologie. Manuale di didattica digitalmente aumentata” (Mondadori, 2018); (con P. Lisimberti), Didattica nova. Lo spazio-tempo dell’apprendimento digitalmente aumentato (Edizioni Spaggiari).

 

Lunedì 21 febbraio 2022, ore 17.00 – Aula Magna Manodori, Unimore, Viale Allegri 9

Marco Lippi
L’intelligenza artificiale e l’interpretazione del linguaggio naturale

Costruire macchine in grado di analizzare e comprendere il linguaggio naturale è una delle grandi sfide dell’intelligenza artificiale. L’utilizzo del linguaggio è infatti una delle capacità che contraddistinguono l’uomo rispetto agli animali, in quanto il linguaggio è strettamente associato allo sviluppo cognitivo ed alla socializzazione. Come si possono quindi costruire sistemi capaci di interpretare un testo, estrarne conoscenza, rispondere a domande sul suo contenuto? E’ forse anche possibile costruire macchine in grado di generare testi in modo originale, ad esempio scrivere poesie, racconti, romanzi? In questo seminario verranno descritte le principali tecnologie dell’intelligenza artificiale dedicate all’analisi e all’interpretazione del linguaggio naturale.

Marco Lippi è professore associato di ingegneria informatica presso il Dipartimento di Scienze e Metodi per l’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Precedentemente ha ricoperto posizioni presso le Università di Firenze, Siena e Bologna, e ha trascorso un periodo come ricercatore in visita presso l’Université Pierre et Marie Curie di Parigi. La sua attività di ricerca è incentrata su intelligenza artificiale e apprendimento automatico, ed in particolare sull’analisi e l’elaborazione del linguaggio naturale, con applicazioni in vari domini, dalla medicina alla giurisprudenza. Nel 2012 ha ottenuto il premio “E. Caianiello” per la miglior tesi di dottorato nell’ambito delle reti neurali artificiali.

Lunedì 28 febbraio 2022, ore 17.30 – Aula 2 Unimore, Viale Allegri 9

Jonathan Mapelli
Cervello umano in silico: nuovi orizzonti per l’intelligenza artificiale

Il cervello umano è una meravigliosa macchina in grado di compiere miliardi di operazioni al secondo e di coordinare un sistema complesso ed estremamente delicato come il corpo umano. A partire dallo studio sperimentale dei meccanismi cellulari e molecolari alla base del funzionamento cerebrale, è possibile ricostruire al computer reti neuronali realistiche in grado di prevedere il comportamento del cervello. Allo stato attuale nell’ambito delle neuroscienze c’è grande attenzione alle interazioni e alle applicazioni verso il vasto mondo costantemente in espansione dell’intelligenza artificiale. Ma è possibile pensare di creare una forma di intelligenza artificiale autonoma che sia simile ad un cervello umano nella sua complessità? Vedremo come il mondo scientifico con un approccio multidisciplinare che abbraccia, fra le altre, le neuroscienze, la fisica, l’elettronica e l’informatica stia cercando ed in parte riuscendo a generare sistemi in grado di emulare le reti cerebrali aprendo nuovi orizzonti per il mondo dell’intelligenza artificiale.

Jonathan Mapelli si è laureato in Fisica presso l’Università di Milano e ha ottenuto il Dottorato di Ricerca in Fisiologia presso l’Università di Pavia. E’ professore associato di Fisiologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. La sua attività di ricerca è prevalentemente rivolta alla comprensione dei meccanismi sinaptici alla base della comunicazione fra neuroni e della plasticità sinaptica. Si occupa di tecniche di imaging applicate alle Neuroscienze e di sviluppo di modelli matematici che emulino il funzionamento delle reti neuronali.

 

Lunedì 7 marzo 2022, ore 17.30 – Aula 2 Unimore, Viale Allegri 9

Francesco Varanini
Sguardi umani sull’Intelligenza Artificiale

Ciò che chiamiamo Intelligenza Artificiale forse non è né così nuovo né così misterioso.
Lo sguardo tecnico-scientifico tende ad ignorare la storia. Eppure le diverse tecnologie che riassumiamo oggi con la definizione-ombrello ‘Intelligenza Artificiale’ sono il frutto di un pensiero e di una ricerca che meritano di essere collocati in un più ampio contesto e osservati in luce critica. La scienza non è neutrale, la ricerca è soggetta a scelte politiche e finanziarie. Lo stesso ruolo sociale di scienziati e tecnici può essere osservato con attenzione, ricordando che anch’essi, prima che ‘esperti’, sono cittadini tra i cittadini.
Se oggi molti addetti ai lavori considerano opportuno spargere fiducia, sottolineando presso l’opinione pubblica gli aspetti meravigliosi e i benefici delle nuove tecnologie, saggezza vuole spargere al contempo cautela, richiamando ognuno al senso di responsabilità personale e sociale.
L’Intelligenza Artificiale sfida noi esseri umani, spingendoci ad essere più consapevolmente ed orgogliosamente umani.

Francesco Varanini, formatosi come etnografo, ha lavorato per lunghi anni come manager e come progettista di sistemi informatici; e quindi anche come consulente e formatore. Ha insegnato per quattordici anni come docente a contratto presso il Corso di Laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa. Trai suoi scritti: Macchine per pensare. L’informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi, Guerini e Associati, 2016, Le Cinque Leggi Bronzee dell’Era Digitale. e perché conviene trasgredirle, Guerini e Associati, 2020. www.francescovaranini.it

 

Il corso è promosso da LUC, in collaborazione con Unimore
Con il contributo di Comune # RE 21 22  La cultura non starà al suo posto 
Con il sostegno di Fondazione Manodori

Sede degli incontri
Palazzo Dossetti, Unimore, Viale Allegri 9

 

Contributo di partecipazione al corso in presenza
20 euro

Contributo per chi vorrà visionare solo on line e successivamente le lezioni
15 euro

Iscrizioni
da lunedì 24 gennaio alla LUC, anche on line con bonifico da allegare a domanda di iscrizione info@liberauniversitacrostolo.it  iban IT25D0200812834000100351436

Informazioni
tel.0522 452182 (da lunedì a venerdì ore 10.00-12.00)
www.liberauniversitacrostolo.it
f Libera Università Crostolo APS