Migranti per caso. Una vita da expat


Migranti per caso. Una vita da expat

Conversazione di Francesca Rigotti, filosofa e saggista

dialoga con l’autrice Nicoletta Cavazza

 

Le parole della migrazione: migranti (emigranti, emigrati, immigrati), profughi, rifugiati, esiliati/esuli, nomadi, transumanti, pendolari….Un’enorme fetta di umanità in movimento secondo diverse sfaccettature

 

“Ho deciso di aggiungere la mia voce al coro che parla di migrazione e anche di filosofia della migrazione, perché questo è un problema urgente”(F.R.). Da questa urgenza è nato il saggio di Francesca Rigotti, che presentiamo, in cui l’autrice mescola con misura riflessioni, considerazioni e racconti di storie anche autobiografiche, mischiando la storia grande con la piccola, la sua migrazione e quella di tantissime altre persone per cercare conforto e senso. Parla di expat (la sua è stata una condizione di donna expat) e di migranti. Lo fa dall’esterno, cioè da parte di chi osserva l’ondata di migranti infrangersi, in senso reale e in senso metaforico, sulle coste dei paesi-fortezza. E lo fa dall’interno, ovvero a partire dalla condizione di chi ha provato l’espatrio e/o la migrazione, due aspetti di un fenomeno antico e moderno.
Anche se gli expat hanno i documenti in regola e un posto di lavoro, la vita non è rosea neanche per loro. Ancor meno per i migranti che nessuno vuole, “povera gente! lontana da’ suoi, in un paese qui che le vuol male”. Eppure entrambi conoscono qualcosa di speciale: la libertà dei migranti.

Interessanti le considerazioni sullinguaggio relativo al tema migranti e a come l’uso delle parole influisca sulla percezione del fenomeno.

Il libro di Francesca Rigotti, Migranti per caso. Una vita da expat è edito da Raffaello Cortina, 2019

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