Vibrazioni della vita e “intensità improvvise” nei racconti di Virginia Woolf


Paola Nizzoli

Gli attimi impalpabili, inafferrabili della vita interiore, i bagliori improvvisi dei “momenti d’essere” costituiscono il fulcro di molti racconti di Virginia Woolf, temeraria esploratrice dei territori della mente, e ne determinano la struttura narrativa rivoluzionaria. Le sue “piccole storie” catturano una fantasmagoria di sensazioni, percezioni, visioni. Se molte di esse colgono il battito stesso della vita interiore, in altre il pulsare delle rêverie della mente cede il passo alla satira sferzante che trafigge figure della società britannica del suo tempo, della quale la Woolf coglie gli aspetti che considera più grotteschi, il patriarcato, il militarismo, l’imperialismo, l’arrivismo; in altre storie ancora questa scrittrice grande e coraggiosa, che non finisce mai di stupirci, anticipa, con la lucidità sconvolgente del suo pensiero, tematiche della nostra contemporaneità.