L’Europa, vista da est

con Stefano Bottoni, Giorgio Cella, Gianluca Falanga, Andrea Griffante, Antonella Salomoni
coordinamento di Mirco Carrattieri

Dopo alcuni anni di analisi della storia europea secondo una visione centrata per lo più sullo sguardo occidentale, gli eventi di cronaca ci impongono ora  maggiore attenzione su quanto avviene a est; nella consapevolezza che il confine storico del continente è da sempre  incerto (ma oggi si sta spostando decisamente a est) e che non si può più pensare al futuro senza tener conto di punti di vista che, pur diversi e a volte sfidanti, risultano non solo legittimi ma rilevanti per la nostra “casa comune”.  

Abbiamo quindi chiesto ad alcuni autorevoli specialisti di area di ricostruire la storia di alcuni paesi dell’Europa orientale nel corso del Novecento, con uno sguardo attento alle loro specificità, ma anche al rapporto con le istituzioni europee e con l’idea stessa di Europa. 

Non mancherà un accenno all’attualità, che verrà poi ripresa e approfondita dal corso di geopolitica in programma a gennaio 2023. 

Giovedì 13 ottobre 2022, ore 16,30, Unimore – Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9

Giorgio Cella
L’Ucraina nel secolo breve, da Stalin all’indipendenza post-sovietica

Il ‘900 per l’Ucraina è stato un secolo particolarmente significativo per quella agognata ricerca di una sua definizione statuale e nazionale. Dal periodo sovietico con i cambi di visione sulle minoranze tra Lenin e Stalin, il sanguinoso coinvolgimento dell’Ucraina nel primo e nel secondo conflitto mondiale, la formazione degli attuali confini. Si prosegue poi nel secondo dopoguerra lungo la guerra fredda con l’epoca krusheviana e la questione crimeana. La fine dell’URSS ha infine dato all’Ucraina la prima, piena fase di indipendenza, sebbene fragile, come dimostrano le due grandi crisi che il Paese ha vissuto – e sta vivendo – nei primi tre decenni del 21mo secolo.

Giorgio Cella, storico e analista di politica internazionale, docente in Università Cattolica sull’evoluzione geopolitica dello spazio postsovietico; è autore del libro Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi (Carocci Editore).

Giovedì 20 ottobre 2022, ore 16.30, Aula D1.1 (ex aula 2) Unimore – Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9

Stefano Bottoni
Eresia o nuova normalità? Origine e funzionamento dei sistemi illiberali in Ungheria e Polonia 

L’intervento si propone di discutere, sulla base dell’ampio dibattito scientifico e civile sul “regresso democratico”, la parabola della democrazia liberale di tipo occidentale in alcuni paesi dell’Europa centro-orientale nei decenni successivi alla svolta democratica del 1989. Polonia e Ungheria sono paradossalmente i due paesi dai quali partì, all’inizio del 1989, la spallata pacifica che entro la fine dell’anno avrebbe portato alla caduta del blocco sovietico. L’affermazione di governi (Polonia) e veri e propri sistemi culturali (Ungheria) caratterizzati da un impianto convintamente antiliberale rende necessaria una rivisitazione critica non solo della performance democratica di entrambi i paesi nei decenni del consolidamento democratico, ma anche dell’idea del 1989 come punto di cesura della storia europea.

Stefano Bottoni è professore associato presso l’Università di Firenze, dove insegna Storia dell’Europa orientale e Storia globale. Dal 2009 al 2019 è stato ricercatore presso l’Istituto di storia dell’Accademia Ungherese delle Scienze. Nel 2012 è stato visiting fellow presso il Zentrum für Zeithistorische Forschung (Potsdam-Berlino) e nel 2015 fellow all’Imre Kertész Kolleg dell’Università di Jena. I suoi principali temi di ricerca riguardano la storia politica e sociale dell’Europa centro-orientale durante il periodo comunista, con un’attenzione particolare alla violenza di Stato, ai conflitti etnici e ai processi di costruzione statale. Negli ultimi anni il suo interesse si è rivolto alla recente svolta autoritaria e antiliberale in paesi come la Polonia e l’Ungheria. Il suo volume più recente, Orbán. Un despota in Europa (Roma, Salerno Ed., 2019) analizza la parabola del paese danubiano dagli anni Ottanta ad oggi attraverso la biografia politica dell’uomo che più di chiunque altro ha contribuito a tale trasformazione. 

Mercoledì 26 ottobre 2022, ore 16,30, Aula D1.1 (ex aula 2) Unimore – Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9

Gianluca Falanga 
Dal paradiso socialista alla “Germania buia”: la controversa eredità della DDR nell’est della Germania.

Da molto tempo si discute della presunta disaffezione per la democrazia diffusa in vaste regioni dell’ex Germania orientale, addebitandone le cause alla pesante eredità della dittatura comunista. Ma è davvero così? Inoltre, negli ultimi anni molti tedeschi orientali sembrano avere riscoperto una propria speciale identità di ex cittadini della DDR, ma in cosa consiste la peculiarità dell’esperienza di vita nel socialismo reale?  Riflessioni sulla memoria collettiva della DDR, le sue mutazioni e strumentalizzazioni nel corso degli ultimi 30 anni. 

Gianluca Falanga (1977), studioso di storia contemporanea e formatore presso il Museo della Stasi di Berlino e le carceri della polizia segreta di Berlino-Hohenschönhausen e Potsdam Lindenstraße. Autore di numerosi volumi sulla storia del sistema repressivo nella DDR, tra cui Non si può dividere il cielo. Storie dal muro di Berlino (Carocci); Il Ministero della Paranoia. Storia della Stasi (Carocci); Labirinto Stasi (Feltrinelli); La diplomazia oscura. Servizi segreti e terrorismo nella Guerra fredda (Carocci).

Mercoledì 2 novembre 2022, ore 17.00, Aula D1.1 (ex aula 2) Unimore, Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9

Antonella Salomoni
Le guerre di Putin e la neo-lingua del putinismo

Antonella Salomoni è professoressa di Storia contemporanea presso l’Università della Calabria. Dirige la rivista «Il Mestiere di Storico» della Società italiana per lo studio della storia contemporanea e fa parte del comitato di direzione di «Memoria e Ricerca». Nei suoi studi ha approfondito questioni di storia politica, economica, sociale e religiosa relative alla Russia zarista e sovietica. Si è occupata inoltre dei percorsi del pacifismo europeo, nonché dei temi della violenza politica e della conflittualità sociale. Tra le sue pubblicazioni: Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev (Bologna 2019).

Mercoledì 9 novembre 2022, ore 17.00, Aula D1.1 (ex aula 2) Unimore, Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9

Andrea Griffante
Laboratori di cittadinanza: il Baltico come soglia e come spazio tra XX e XXI secolo. 


Ampiamente usato per descrivere una regione apparentemente omogenea, il termine “Paesi Baltici” nasconde tre realtà storiche e sociali a tratti estremamente differenti. Nate dalle ceneri dell’Impero zarista alla fine della Prima guerra mondiale, dominate da un cinquantennio di dittatura comunista e ritornate indipendenti all’alba degli anni ’90, Lituania, Lettonia ed Estonia si sono trovate a fare i conti con una cittadinanza continuamente da reinventare. Se per tutto il XX secolo il nazionalismo etnico ha rappresentato il filo conduttore della costruzione della modernità nei tre i paesi, la presenza di ampie minoranze nazionali entro il territorio dello stato si è rivelata – diversamente da quanto la vulgata vorrebbe – uno stimolo verso lo sviluppo di quel patriottismo costituzionale attorno al quale i Baltici hanno modellato la propria vita nel XXI secolo.

Andrea Griffante (Schio, 1980) è ricercatore confermato presso l’Istituto Lituano di Storia di Vilnius. Laureatosi a Trieste, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Klaipėda. Si occupa di storia contemporanea con particolare attenzione alla storia dell’infanzia e alla storia dell’umanitarismo. Tra le sue opere si ricordano Oriente Baltico: un secolo di sguardi italiani su Lituania, Lettonia ed Estonia (Aracne: Roma, 2018) e Children, Poverty and Nationalism in Lithuania1900-1940 (Pallgrave-Macmillan: Cham, 2019).

Iscrizioni presso LUC
da lunedì 26 settembre 2022

contributo di partecipazione al corso 35 euro
anche con bonifico bancario IBAN IT25D020081283400010035143
(occorre essere soci della LUC tessera annua 2022: 30 euro)

Iscrizioni e informazioni
tel. 0522 452182
(da lunedì a venerdì ore 10.00-12.00)
www.liberauniversitacrostolo.it
info@liberauniversitacrostolo.it
FB Libera Università Crostolo APS

Il corso è organizzato da
LUC – Libera Università Crostolo APS

con il contributo di
Regione Emilia Romagna
Comune di Reggio Emilia # RE21/22

con il sostegno di
Fondazione Manodori

in collaborazione con
Unimore
Boorea