NUOVE LINEE DI CRISI E DI CONFLITTO NEL “GRANDE GIOCO” GEOPOLITICO

con Giorgio Cuscito, Dario Fabbri, Orietta Moscatelli, Nicola Pedde, Roberto Zichittella

corso promosso da LUC/Libera Università Crostolo, LUP/Libera Università Popolare

in collaborazione con LIMES e BOOREA

Il compito che nel corso di questi anni ci siamo dati, con quello che è diventato ormai un appuntamento di rilievo nazionale di analisi geopolitica, continua. Il nostro è il tentativo di decifrare e capire le cause reali e molto concrete che sono alla base di nuovi conflitti politici, o armati, ad alta o bassa intensità in tante aree del mondo. Improvvisi vuoti politici ed economici determinati dal brusco ritirarsi di potenze dai loro tradizionali insediamenti militari, il persistere delle guerre “senza nome” sparse nel pianeta, le ricorrenti migrazioni di masse rilevanti di uomini, donne e bambini e l’aumento delle sempre più stridenti e drammatiche diseguaglianze economico-sociali accentuate, come abbiamo constatato, dalla recente pandemia da Coronavirus.

Stabilire un punto fermo di analisi non è semplice e forse nemmeno possibile dato il continuo evolversi dei rapporti di forza tra le vecchie e le nuove potenze. Per questa ragione e per andare oltre le narrazioni superficiali che di volta in volta si focalizzano solo su aspetti parziali del nuovo “grande gioco”, proporremo alla vostra attenzione una vasta ricognizione di situazioni emblematiche: dalla lezione afghana alla sfida del secolo tra Usa e Cina, dalla possibile svolta ad Est della Russia alla rilevanza globale del crocevia mediterraneo, per concludere con l’analisi di una costante che sempre sottende i conflitti tra paesi : il controllo delle risorse naturali e/o economiche.

Dario Fabbri

La lezione afghana

Cosa significa la sconfitta in Asia Centrale per gli Stati Uniti, per la Russia, per la Cina e per l’Italia. Cosa può accadere adesso? Cosa conta veramente? 

martedì 2 novembre 2021, ore 17.30, Aula Magna Unimore Viale Allegri 9

Giorgio Cuscito

Usa – Cina, La sfida del secolo

La rotta di collisione tra Washington e Pechino sta accelerando sul piano militare, economico e tecnologico. Principali punti di frizione sono il Mar Cinese Meridionale e il Mare Mediterraneo, entrambi assurti al ruolo di Medioceani. Cioè punti di transito obbligatori lungo la tradizionale rotta marittima che unisce l’Oceano Pacifico a quello Atlantico. Questa partita coinvolge anche l’Italia, tassello cruciale della sfera d’influenza americana nel Vecchio Continente.

lunedì 15 novembre 2021, ore 17.30,  Aula 2  Unimore Viale Allegri 9

Orietta Moscatelli

Russia in bilico, è vera svolta ad Est? 

L’intervento si concentrerà su alcuni aspetti cruciali per il posizionamento geopolitico della Federazione, con l’obiettivo in particolare di spiegare e valutare la ‘svolta verso Est’ del Cremlino, relativi limiti, dubbi e conseguenze. Il partenariato strategico con Pechino, infatti, da una parte permette a Mosca di puntare su alleanze, progetti e mercati alternativi all’interazione con l’Occidente allargato, con cui i rapporti sono andati progressivamente peggiorando nell’ultimo decennio. La crisi Ucraina rappresenta sia il culmine di queste tensioni e del riassetto geopolitico dopo il crollo dell’Urss, sia un fattore catalitico per l’instabilità in altri punti della periferia ex sovietica. L’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca ha introdotto nuovi elementi di tensione, ma anche un approccio pragmatico che Germania, Francia (e Italia) sembrano sottoscrivere e declinare in un possibile rinnovato dialogo con la Russia. La Nato non allenta il suo ‘assedio’ sul fronte occidentale, tuttavia prepara il riposizionamento sulla Cina come minaccia e avversario prioritario. Mosca potrebbe trarne vantaggio. 

Si parlerà quindi, necessariamente, di Ucraina, Bielorussia, delle “linee rosse” della Russia, di altri possibili punti di tensione o di potenziale convergenza maturati nei mesi prima dell’incontro. Sarà necessario parlare anche del fronte interno russo, con le turbolenze alimentate dalla transizione verso la fine dell’era Putin de facto già in corso.

lunedì 22 novembre 2021, ore 17.30, Aula Magna Unimore Viale Allegri 9

Nicola Pedde

Crocevia Mediterraneo: dinamiche politiche, economiche e sociali del “Mare Nostrum”

Il Mediterraneo non rappresenta solo l’elemento geografico di intersezione degli interessi europei, africani ed asiatici. Grazie alla presenza, in uno spazio di mare relativamente ristretto, di tre importanti stretti (Suez, Gibilterra e Dardanelli), costituisce un punto di transito obbligato di rilevanza globale.

Le dinamiche politiche, economiche e sociali che si sviluppano lungo le coste dell’Europa Meridionale, dei Balcani, dell’Asia Minore, del Mashreq e del Maghreb, pertanto, assumono una rilevanza internazionale di elevato livello, con conseguenze capaci di generare effetti su scala planetaria.

lunedì 29 novembre 2021, ore 17.30, Aula Magna Unimore Viale Allegri 9

Roberto Zichittella

Il controllo delle risorse causa di vecchi e nuovi conflitti

Dietro le guerre che si stanno combattendo, quelle dimenticate, quelle che potrebbero esplodere nel futuro ci possono essere motivi storici, geografici, etnici, ma in genere non manca mai una costante: il controllo delle risorse, naturali e/o economiche. 

Faremo l’analisi di alcune aree di crisi:

-Lo scontro nel Sahara Occidentale tra Marocco e Fronte Polisario

-La guerra civile in Sud Sudan, lo stato più giovane del mondo.

-La diga sul Nilo che contrappone Egitto, Etiopia e Sudan

-La regione dell’Artico teatro di possibili nuovi conflitti

lunedì 6 dicembre 2021, ore 17.30, Aula Magna Unimore Viale Allegri 9

Sede AULA 8 e AULA MAGNA dell’Università di Modena e Reggio Emilia Viale Allegri 9

Iscrizioni da lunedì 11 ottobre alla LUC

Contributo di partecipazione al corso 35 euro

Note biografiche

Giorgio Cuscito  è consigliere redazionale di Limes, analista, studioso di geopolitica della Cina e dell’Indo-Pacifico. Curatore del Bollettino Imperiale. Su Twitter @giorgiocus

Dario Fabbri è analista geopolitico. Consigliere scientifico e coordinatore per l’America di Limes. È vicedirettore della scuola di Limes. 

Orietta Moscatelli collabora da quasi un ventennio con Limes, con analisi su Russia e spazio ex sovietico. Ha studiato e vissuto a Mosca negli anni Novanta e in Russia torna regolarmente per lavoro e personale passione. Dopo un periodo a Londra e poi in Francia, si è stabilita a Roma, dove per l’agenzia Askanews è caporedattore Esteri. Sta scrivendo con Mauro De Bonis un libro sulla Russia che cambia, al suo interno e sullo scacchiere geopolitico. 

Nicola Pedde è Direttore dell’Institute of Global Studies (IGS) di Roma e della rivista Geopolitics of the Middle East. Ha insegnato Relazioni Internazionali all’Università di Roma La Sapienza e alla John Cabot University di Roma. Dirige la ricerca sul Medio Oriente e il Golfo Persico presso il Centro Militare di Studi Strategici (Ce.Mi.S.S.) del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) del Ministero della Difesa. Ha pubblicato numerosi saggi, tra cui Iran 1979: la rivoluzione islamica (Roma 2009) e Almanacco delle linee aeree italiane 1947-2007 (Roma 2007).Roberto Zichittella Inviato del settimanale Famiglia Cristiana per l’attualità italiana e internazionale, ha collaborato con Il Riformista, Il Messaggero, Linkiesta,  Pagina99, East West, BBC. Ha collaborato con l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo. Dal 2011 è tra i conduttori della rassegna stampa e degli approfondimenti del programma di Radio3 “Radio3mondo”, dedicato ai temi dell’attualità internazionale. Sempre per Radio3 ha realizzato diversi audio documentari dall’Italia e dal mondo (Tunisia, Sud Sudan, Kenya, Emirati Arabi Uniti, Ungheria, Oman, Irlanda, Irlanda del Nord).