Miti senza tempo “Cantami, o Diva”


Lunedì 17 aprile 2023, ore 17.30 – Aula D1.1 Unimore, Palazzo Dossetti
Laura Pepe
Enea, il più umano degli eroi

Arma virumque cano, “canto l’uomo e le armi”: così inizia l’Eneide di Virgilio. E già queste tre parole indicano la chiara volontà di riprendere i temi principali dei due monumentali poemi di Omero. Le “armi”, chiaramente, sono quelle dell’Iliade, che per Virgilio saranno le battaglie che Enea deve combattere una volta giunto nel Lazio contro il re dei Rutuli Turno. L’“uomo” – il vir, l’uomo adulto e maturo, virile – richiama andra, prima parola dell’Odissea: come Odisseo anche Enea deve affrontare per volere del fato un lungo vagabondare sul mare prima di arrivare alla sua meta, le coste del Lazio.
Ma il risultato non è affatto una scimmiottatura dei poemi di Omero. E non solo perché intento di Virgilio era quello di celebrare la grandezza di Roma dalle sue origini, ma anche perché l’Eneide finì, per lunghissimo tempo, per eclissare i suoi modelli. E perché restituisce inoltre la grandezza di un eroe, Enea, che è sì il pius, è sì il conquistatore, ma è, soprattutto, il più umano degli eroi.