“Dalla Turchia all’Istria, viaggio tra le pietre ornamentali di Reggio Emilia”.
Dalla città romana alla cinquecentesca torre di S. Prospero e alla città moderna, l’affascinante storia dei commerci, dell’uso e della ricostruzione della provenienza delle pietre ornamentali a Reggio Emilia.
Il volto della città di Reggio Emilia è oggi in gran parte quello dell’arenaria grigia appenninica che però è una roccia poco adatte all’impiego all’esterno. L’esempio più spettacolare è quello della torre di san Prospero, recentemente sottoposta ad un complesso restauro. Purtroppo, i granuli di sabbia delle arenarie sono poco cementati e le rocce una volta esposte alle intemperie si degradano molto velocemente. Le arenarie si sfaldano provocando la caduta di frammenti anche di grandi dimensioni. Oppure si disgregano fino a che i singoli granuli si staccano e l’arenaria ritorna a trasformarsi nella sabbia che era in origine.
I Romani erano ben consapevoli di questi problemi, tanto che evitarono di usare l’arenaria appenninica nelle loro costruzioni a Regium Lepidi. Usarono invece pietre ornamentali (calcari e marmi) ben più durevoli dell’arenaria, facendole venire dalle Alpi, ma soprattutto da Grecia, Turchia, Tunisia e Egitto.
Mercoledì 2 aprile ore 17.30
Aula Manodori Palazzo Dossetti Unimore Viale Allegri 9