Letteratura: Annie Ernaux, Gli anni


Il Corso sul “Romanzo. La letteratura mondiale contemporanea: GENERAZIONI”

Francesca Lorandini
Annie Ernaux, Gli anni

Ne Gli anni Annie Ernaux (Premio Nobel per la Letteratura 2022) parte dalle descrizione delle fotografie della sua famiglia e allarga progressivamente il punto di vista fino ad ottenere un’istantanea generazionale in cui dimensione pubblica e privata si fondono nel ‘noi’ narrante: titoli di canzoni e di romanzi, programmi televisivi, immagini cinematografiche si susseguono per ricostruire una memoria e un’identità collettive. I segni dei cambiamenti, dei nuovi ideali e delle nuove contraddizioni, sono cercati nella lingua, nelle parole d’ordine che vengono imposte, anno dopo anno, dalla stampa, dalla televisione, dalla pubblicità. Il lettore vede riemergere i segni indelebili lasciati dall’infanzia, osserva la potenza delle costrizioni sociali della vita in provincia, ragiona sul passare del tempo storico e del tempo individuale, e cerca a sua volta di cogliere ciò che rimane della molteplicità di oggetti, dettagli, ricordi che si accumula in ogni esistenza. Perché è questo che da sempre Annie Ernaux vuole fare con la sua autobiografia impersonale: condensare sulla pagina la mutazione storica e sociale, cercare nella propria esperienza un elemento sovrapersonale che le permetta di costruire un racconto collettivo, una «autosociobiografia».

Francesca Lorandini è ricercatrice di Letteratura francese all’Università di Modena e Reggio Emilia. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente la letteratura dell’Otto-Novecento e dell’estremo contemporaneo, la storia della critica letteraria e della traduzione. Fra le sue pubblicazioni: Au-de- là du formalisme: la critique des écrivains pendant la seconde moitié du XXe siècle (France-Italie), Classiques Garnier, 2019. Ha tradotto L’impero del Bene di Philippe Muray (Mimesis, 2017). Ha curato con Matthieu Vernet una nuova edizione di Un amour de Swann (Le Livre de Poche, 2022). Con Antonio Bibbò ha curato Una conversazione infinita. Perché ritradurre i classici (Mucchi 2023).