Donatella Di Cesare

Donatella Di Cesare (Roma, 29 aprile 1956) è una filosofa, saggista e editorialista italiana che insegna Filosofia teoretica alla Università “La Sapienza” di Roma.
È una delle filosofe più presenti nel dibattito pubblico italiano e internazionale, sia accademico sia mediatico. Si è occupata di temi relativi al linguaggio e all’ermeneutica, con particolare riferimento alla filosofia ebraica e all’esperienza della Shoah. Gli interrogativi etici e politici sulla violenza nell’età della globalizzazione l’hanno spinta a studiare il fenomeno della tortura e quello del terrore, indagando anche le figure dello straniero, del migrante e la questione della cittadinanza. Collabora con diversi giornali e riviste tra cui «L’Espresso» e «il Manifesto». I suoi libri e i suoi saggi sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, danese, croato, polacco, finlandese, norvegese, turco, cinese. Tra i suoi ultimi libri: “Terrore e modernità” (2017) e “Marrani. L’altro dell’altro” (2018). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato “Israele. Terra, ritorno, anarchia” (2014), “Heidegger e gli ebrei”. I «Quaderni neri» (2014, n. ed. ampliata 2016), “Heidegger & Sons. Eredità e futuro di un filosofo” (2015), “Tortura” (2016), “Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione” (2017), premio Pozzale Luigi Russo, “Sulla vocazione politica della filosofia” (2018). “Virus sovrano (2020).