Come la guerra in Ucraina ha stravolto l’ordine globale

Corso di Geopolitica – VIII edizione

COME LA GUERRA IN UCRAINA HA STRAVOLTO L’ORDINE GLOBALE 

Lucio Caracciolo, Andrea Gilli, Giorgio Cuscito, Domenico Quirico, Fabrizio Maronta

Diversi sono gli interrogativi che, spesso venati da un sincero senso di angoscia, ci attraversano intorno al futuro che ci attende. Uno stato di inquietudine sempre più alimentato da fattori tanto concreti quanto apparentemente ingovernabili. Si pensi, ad esempio, ai rivolgimenti climatici in atto o alla guerra di invasione russa nel cuore dell’Europa.
Una guerra che, d’altra parte, illumina con tinte fosche e tragiche uno stato di guerra generale che insanguina il pianeta. Quante sono le guerre nel mondo? Secondo i dati riportati dalla Ong, Armed conflict location & event data project (Acled), specializzata nella mappatura dei conflitti, al 21 marzo 2022 se ne potevano contare 59.
Il terzo millennio può quindi essere denominato, oggi, come “mondo della guerra” che raccoglie in sé le tante guerre che lo consumano?
Questa cruda constatazione ci spinge così, più che in altri momenti della nostra attività, ad esplorare, senza concessioni a facili o superficiali narrazioni, gli accadimenti, le tensioni politico-militari, economiche e culturali che ci “sommergono”.
Il peso specifico della guerra in Ucraina ha stravolto il quadro geopolitico mondiale. E’ intervenuta pesantemente nel cuore di linee di conflitto volte a determinare nuovi equilibri, tra vecchie e nuove potenze, già in corso da tempo.

Nel Corso di Geopolitica 2023 di Reggio Emilia relatori di grande esperienza e competenza ci aiuteranno a capire e approfondire la conoscenza delle cause alla base delle crisi in corso e dei loro possibili sviluppi su scala mondiale.

Il Corso di Geopolitica è

promosso da

Libera Università Crostolo, Boorea e Libera Università Popolare

in collaborazione con

LIMES 

 

Lunedì 9 gennaio 2023, ore 17.30 – Aula Magna Manodori Unimore – Viale Allegri 9, Reggio E.

Lucio Caracciolo

Tutto un altro mondo

La guerra in Ucraina concorre a plasmare un nuovo quadro geopolitico. Spartiacque di dinamiche già in corso ed esso stesso “produttore di storia”, questo conflitto mette drasticamente in discussione l’ordine americanocentrico uscito dalla fine della guerra fredda. Ma anche gli equilibri di un continente europeo che si pensava definitivamente pacificato e consegnato a un eterno presente sotto le insegne dell’impero americano.

Lucio Caracciolo è direttore di “Limes”, rivista italiana di geopolitica, e della Scuola di “Limes”.
Scrive per le testate del Gruppo Gedi e per diverse riviste italiane e straniere. È stato professore di Studi strategici presso l’Università di Roma 3 e la Luiss, e di Geopolitica presso l’Università San Raffaele di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Alba di Guerra Fredda (Laterza, 1986), Euro no (Laterza, 1997), Dialogo intorno all’Europa (con Enrico Letta; Laterza, 2002), L’Europa è finita? (con Enrico Letta; add Editore, 2010), America vs America (Laterza, 2011) e Storia contemporanea (con Adriano Roccucci; Mondadori, 2017). La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli, 2022).

Lunedì 16 gennaio, ore 17.30 – Aula Magna Manodori Unimore – Viale Allegri 9

Andrea Gilli

L’Europa e la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina
Conseguenze strategiche, militari, economiche e politiche del fallimento della politica imperialista russa

Quali sono le conseguenze della guerra in Ucraina? Fino alla vigilia del conflitto, alcuni dicevano che la NATO fosse morta o sul punto di morire. Putin è riuscito dove neppure l’URSS: Svezia e Finlandia stanno entrando nella NATO. E quali sono le conseguenze militari: l’Europa è più debole o più forte e cosa sta facendo? Le sanzioni hanno penalizzato l’economia russa ma anche avuto un costo su quella europea. Quali sono le prospettive future? Infine, quali sono le conseguenze politiche della guerra: maggiore integrazione europea, più forte rapporto transatlantico, rafforzamento o indebolimento del populismo e come tutto ciò si riflette sugli scenari globali, considerando anche la questione della tecnologia, dai chip all’intelligenza artificiale, della transizione energetica e dell’ascesa della Cina.

Andrea Gilli è un ricercatore in affari militari presso il NATO Defense College di Roma e un affiliato del Center for International Security and Cooperation della Stanford University di Palo Alto, CA.
Ha conseguito un PhD in Scienze Sociali e Politiche dall’European University Institute (EUI) di Fiesole (Firenze), un Master in Relazioni Internazionali presso la London School of Economics and Political Science (LSE) e una Laurea in Scienze Politiche ed Economia presso l’Università di Torino (Italia). Le ricerca di Andrea si concentra principalmente su questioni relative alla sicurezza internazionale, e più specificamente a questioni relative alla tecnologia e all’innovazione militare, al “net assessment”, alle operazioni e alla strategia. La sua tesi utilizza la scienza della gestione per spiegare perché i paesi europei cooperano su alcuni tipi di armamenti e non su altri. Nel 2015 Andrea è stato insignito del premio semestrale dell’Agenzia Europea per la Difesa e dell’Istituto Egmont per la migliore dissertazione su “Difesa, Sicurezza e Strategia Europea.”

Lunedì 23 gennaio, ore 17.30 – Aula Magna Manodori Unimore – Viale Allegri 9

Giorgio Cuscito

Usa, Taiwan e Covid: le sfide della Cina nella terza fase dell’era di Xi

Il leader cinese più potente dai tempi di Mao Zedong è stato confermato alla guida del Partito comunista. Tuttavia la partita con Washington sul piano militare e tecnologico si complica e le difficoltà domestiche accrescono il malcontento della popolazione. Il grimaldello taiwanese non vuol finire nelle mani di Pechino.

Giorgio Cuscito èanalista, studioso di geopolitica della Cina e dell’Estremo Oriente. Consigliere redazionale di Limes – Rivista italiana di geopolitica, ideatore e curatore del Bollettino Imperiale, l’osservatorio di Limesonline dedicato alla Cina, l’Estremo Oriente e le nuove vie della seta.
Suoi temi di analisi sono: geopolitica e cultura strategica della Cina; geopolitica del Sudest Asiatico; competizione Cina-Usa; Belt and Road Initiative; rapporti Italia-Cina; intelligenza artificiale e 5G; analisi cartografica dell’Estremo Oriente.

Lunedì 30 gennaio, ore 17.30 – Aula Magna Manodori Unimore – Viale Allegri 9

Domenico Quirico

Le Guerre senza Pace

Le guerre ad “alta o bassa intensità”, quelle note e quelle dimenticate, che insanguinano il pianeta e che si trascinano ormai da decenni sono tante e assumono forme a tratti incendiari e catastrofici e, per altri periodi più o meno lunghi, vivono pause armate. Sempre segnate, tutte, da disperazione, persecuzioni, esodi: ci sono 80-100 milioni di persone nel mondo in fuga (Dati Oxfam Italia) e vittime. Il più delle volte e in percentuali massicce, vittime civili. 
Una riflessione intorno alle radici geopolitiche ma anche religiose o etniche alla base di guerre che sembrano non avere una possibile prospettiva di pace stabile e riconosciuta (ndr). 

Domenico Quirico ha iniziato la sua carriera a La Stampa, del quotidiano torinese è stato poi caposervizio degli Esteri, corrispondente da Parigi e reporter di guerra. Inviato in Paesi come il Sudan, il Darfur, l’Uganda, la Tunisia e l’Egitto, si è occupato tra l’altro delle Primavere Arabe. E’, sul piano storico, culturale e politico, un profondo conoscitore delle diverse situazioni di conflitto in cui si è trovato ad operare. Nel 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni e nel 2013 in Siria per cinque mesi. Tra i suoi libri si ricordano: Generali. Controstoria dei vertici militari che fecero e disfecero l’Italia (2007), Naja. Storia del servizio di leva in Italia (2008), Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare (2011), Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti (2013), Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria (2013), Il grande califfato (2015, Premio Brancati), Esodo. Storia del nuovo millennio (2016), entrambi nel 2017 Ombre dal fondo e Succede ad Aleppo, e Che cos’è la guerra. Il racconto di chi l’ha vista in prima persona (2019). Morte di un ragazzo italiano – In memoria di Giovanni Lo Porto, Neri Pozza, 2019. La sconfitta dell’Occidente, con Laura Secci, Neri Pozza, 2019. Addio Kabul, con Farhad Bitani, Neri Pozza, 2021, Guerra totale. La bancarotta bellicista, Neri Pozza, 2022.

Lunedì 6 febbraio, ore 17.30 – Aula Magna Manodori Unimore – Viale Allegri 9

Fabrizio Maronta

L’altro volto della globalizzazione

La “deglobalizzazione”, con l’accorciamento delle filiere produttive, e il reshoring in nome della sicurezza nazionale non implicano autarchia. Sono la risposta che l’America ci impone per fronteggiare la sfida cinese e il revanscismo russo. Nella Guerra Grande il dollaro resta sempreverde, mentre i paesi più deboli del fu “terzo mondo” sono la vittima sacrificale. Ma la loro instabilità ci si può ritorcere contro. Quale canone dopo il Washington Consensus?

Fabrizio Maronta è Consigliere scientifico e Responsabile relazioni internazionali di Limes, per cui scrive regolarmente. Tra il 2006 e il 2009 ha insegnato Geografia politica ed economica all’Università Roma Tre; attualmente insegna Storia delle relazioni internazionali per l’Università della Tuscia (Viterbo). Tra il 2004 e il 2006 ha collaborato con il Ministero dell’Economia alla definizione della posizione italiana nel negoziato europeo sulle prospettive economico-finanziarie 2007-2013. Nel 2020 ha curato la voce “Neoliberismo” per l’enciclopedia Treccani.

Per gli iscritti alla LUC

Contributo di partecipazione al corso 30 euro (anche con bonifico bancario IBAN IT25D0200812834000100351436, da inviare a info@liberauniversitacrostolo.it)
Occorre essere iscritti alla LUC per l’anno 2023- tessera 2023: 30 euro
Iscrizioni dal 5 dicembre 2022
Informazioni e iscrizioni: LUC tel. 0522 452182  – info@liberauniversitacrostolo.it – www.liberauniversitacrostolo.it

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Costo di iscrizione € 30 tramite bonifico bancario con IBAN: IT25P0834012800000000330260
Tessera ARCI Associazione Culturale Laboratorio delle Idee: € 15
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