Orti antichi e nuovi

Alberto Ancarani, Daniele Dallai, Luca Laviano, Elisabetta Sgarbi

In collaborazione con il
Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia
e con COOP Italia

“Se hai un orto-giardino e una biblioteca, non ti mancherà nulla”, così Cicerone nelle Epistole ai familiari.
Dall’epoca romana, ma ancora prima, dall’antichità fino all’età moderna e contemporanea gli orti o orti -giardini hanno sempre avuto un ruolo importante: dall’hortus della casa romana, estensione dell’abitazione per la produzione di ortaggi, frutta e fiori – a metà tra scopo alimentare e funzione ornamentale – ,agli orti delle città medievali, legati soprattutto a monasteri e conventi con piante officinali ed erbe per curare, ma anche produzione di vegetali ad uso alimentare, alla nascita degli Orti Botanici nel Rinascimento – i primi a Pisa, a Firenze, a Padova –,  ambienti creati per raccogliere una grande varietà di piante con scopi scientifici e insieme artistici, fino ad arrivare alla magnificenza degli orti di Versailles, i giardini produttivi nati per approvvigionare la corte francese con prodotti ortofrutticoli d’eccellenza, di cui forse l’Orto frutteto (o giardino segreto) disegnato da Carlotta d’Orleans per la Reggia di Rivalta (dove si svolgerà la nostra festa finale) rappresentava un più ‘discreto’ esemplare. Con l’industrializzazione poi arriva l’orticoltura urbana che conoscerà varie fasi e alterni momenti, alcuni drammatici, come gli orti di guerra.
Il nostro corso prenderà in esame il fenomeno degli Orti urbani oggi. Gli orti che stanno modificando il paesaggio urbano: sui tetti, sui terrazzi, nei cortili condominiali, nei parchi, nelle periferie, nei quartieri, negli angoli dei giardini nascono questi piccoli polmoni verdi, come risposta al bisogno di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, di avere a disposizione alimenti freschi di cui si conosce il processo produttivo, di valorizzare, mantenere e conservare i prodotti vegetali tipici del territorio, di apprendere nozioni sulla coltivazione biologica, sulla biodiversità delle colture e sul consumo sostenibile, ma c’è di più: gli orti urbani hanno anche una dimensione sociale, favoriscono l’aggregazione e consentono di sperimentare forme del vivere comune.
Si parlerà poi degli Orti Botanici della loro storia e della loro importanza per lo studio e la ricerca e si andrà a visitare il bellissimo Orto Botanico dell’Università di Modena nel suo fulgore primaverile. Strettamente connesso al nostro tema è quello della biodiversità, della necessità di salvaguardare le varietà di forme di vita vegetali (e animali), da cui dipendono le nostre stesse possibilità di sopravvivere, cui dedicheremo uno degli incontri. E concluderemo con un altro interessante incontro: come e su quali criteri (di qualità, di sicurezza alimentare, di politica ambientale, di economia sostenibile…) la grande distribuzione seleziona i produttori e progetta e realizza i prodotti che arrivano sulle nostre tavole.

Contributo di partecipazione al corso: 40 euro, comprensivo dei costi della trasferta a Modena
Iscrizioni presso la segreteria dal 16 aprile 2018
Numero di iscritti massimo: 100

Sedi del corso:
Istituto regionale G. Garibaldi per ciechi, Via Franchetti 7, Reggio Emilia
Aula storica dell’Orto Botanico dell’Università di Modena, Viale Caduti in Guerra, 127, Modena

Calendario degli incontri