Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva l’Ariosto quando chiudeva gli occhi.


Presentazione della mostra di Palazzo dei Diamanti di Ferrara

Cosa vedeva Ludovico Ariosto quando chiudeva gli occhi? Quali immagini affollavano la sua mente mentre componeva il poema che ha segnato il Rinascimento italiano? Quali opere d’arte furono le muse del suo immaginario? A queste domande vuole dare una risposta la mostra organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte per celebrare i cinquecento anni della prima edizione dell’Orlando furioso, stampata a Ferrara nel 1516. Più che una ricostruzione documentaria, l’esposizione sarà una straordinaria narrazione per immagini che condurrà il visitatore in un viaggio appassionante nell’universo ariostesco, tra battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e incantesimi. I capolavori dei più grandi artisti del periodo – da Mantegna a Leonardo, da Raffaello a Michelangelo e Tiziano – oltre a sculture antiche e rinascimentali, incisioni, arazzi, armi, libri e manufatti di straordinaria bellezza e preziosità, faranno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini.