Cavalcare ai confini del mondo: il simbolismo del cervo fra antichità e Rinascimento


Conversazione di Carlo Baja Guarienti

Firenze, 1475. Iulio, giovane cavaliere di nobile stirpe e alter ego poetico di Giuliano de’ Medici, durante una battuta di caccia intravede una meravigliosa cerva bianca dalle corna splendenti. Attratto dalla bellezza dell’animale, lo inseguirà fino ai confini dell’Altro Mondo. Il mito raccontato da Angelo Poliziano nelle Stanze per la giostra, poemetto celebrativo composto per il fratello minore di Lorenzo il Magnifico, attinge a un simbolo antichissimo: il cervo magico, che con la sua corsa cancella il tempo e permette agli uomini e agli dèi di incontrarsi. La storia di questo simbolo e del suo viaggio nelle culture europee aiuta a capire come i miti – storie che nascondono sotto un velo narrativo insegnamenti filosofici o religiosi – possano sopravvivere attraverso i secoli.